I Passionisti
La Congregazione della Passione di Gesù
La Congregazione della Passione di Gesù Cristo, è un istituto religioso internazionale di diritto pontificio fondato nel 1720. I suoi membri, detti comunemente “passionisti”, (sacerdoti, fratelli, monache, suore e laici) fanno voto di propagare e proclamare l’amore di Dio per il mondo rivelato attraverso la Passione di Gesù Cristo da quasi 3 secoli, continuando a portare ancora oggi un messaggio di compassione e di speranza in 61 paesi nel mondo.
Fedeli al carisma della ‘Memoria Passionis‘, cerchiamo l’unità della nostra vita e del nostro apostolato nella Passione di Gesù. Essa rivela la potenza di Dio che pervade il mondo, per distruggere il potere del male e costruire il Regno ti Dio. Chiamati a condividere la vita e la missione di Colui che «spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo», contempliamo Cristo con assidua preghiera. Egli nel dare la vita per noi, rivela l’amore che Dio porta agli uomini e la via che questi debbono percorrere per ascendere al Padre. Questa contemplazione ci rende sempre più capaci di manifestare il Suo amore e di aiutare gli altri a fare della vita un’offerta in Cristo al Padre. La nostra partecipazione alla Passione di Cristo, che è allo stesso tempo personale, comunitaria ed apostolica, è espressa con voto speciale. Con tale voto ci obblighiamo a promuovere la memoria del la Passione di Cristo con la parola e con le opere, per approfondire la consapevolezza del suo significato e del suo valore per ogni uomo e per la vita del mondo. Con questo vincolo la nostra Congregazione prende il suo posto nella Chiesa e si consacra a compiere la propria missione. Noi viviamo i consigli evangelici alla luce di questo voto e procuriamo di renderlo concreto nella vita di ogni giorno. In tal modo le nostre comunità diventano fermento di salvezza nella Chiesa e nel mondo e noi facciamo memoria della Passione di Cristo nell’oggi.
Fondatore
LA NASCITA
San Paolo della Croce è il fondatore della congregazione della Passione di Gesù Cristo (Passionisti) e delle Passioniste.
Nacque ad Ovada (Alessandria) il 3 gennaio del 1694 da Luca Danei e da Anna Maria Massari. Tre giorni dopo ricevette il battesimo e fu chiamato Paolo Francesco. I Danei erano di agiate condizioni economiche ma le guerre continue ed i torbidi politici che si verificarono tra il Piemonte, la Lombardia ed il genovesato in quel periodo causarono gravi dissesti economici al casato. Per queste ragioni la famiglia di Luca Danei fu costretta a continui trasferimenti e ad esercitare attività commerciali spesso rischiose e dagli esiti incerti.
Il piccolo Paolo ricevette i primi rudimenti della fede dalla mamma Anna Maria. Su questo bambino ella ebbe delle particolari intuizioni spirituali fin dal tempo della gestazione. Gli insegnò, tra l’altro, ad amare la Passione di Gesù e ad affezionarsi alla preghiera ed alla mortificazione, sull’esempio degli antichi asceti del deserto. Nel 1701 la famiglia si trasferisce a Cremolino (Al) e Paolo ha la possibilità di studiare dai PP. Carmelitani. Paolo compie studi più regolari in Genova per cinque anni, ospitato, sembra, dal marchese Girolamo Pallavicini, senza omettere comunque di aiutare la famiglia bisognosa del suo sostegno.
CROCIATO
Tra il 1713 e l’anno seguente si verifica nella vita di Paolo un profondo mutamento spirituale che egli stesso chiamerà “seconda conversione”. Ascoltando un giorno il discorso familiare di un parroco, decide di fare una confessione generale di tutta la sua vita e di impegnarsi totalmente al servizio di Dio e della Chiesa.
Il primo gesto che compie come segno di questa totale dedizione è quello di arruolarsi “senza alcuna paga, per volontà e desiderio di andare a guerreggiare contro il Turco”, nell’esercito veneziano. A Crema, però, mentre prega in una chiesa davanti all’Eucaristia esposta in modo solenne, il 20 febbraio del 1716, ha l’ispirazione di lasciare l’esercito.
Torna a Castellazzo e non manca di chiedere al Signore di indicargli la strada da seguire. Infatti già dal 1715, costeggiando la riviera ligure presso Sestri Ponente vide il santuario della Madonna del Monte Gazzo, e si sentì ispirato a “portare una povera tonaca nera, ad andare scalzo, vivere con altissima povertà; insomma, con la grazia del Signore, fare vita penitente”. Sentì anche il desiderio di “radunare compagni, per stare poi uniti assieme per promuovere nelle anime il santo timore di Dio”. Queste aspirazioni iniziali vengono benedette dal Cielo con delle manifestazioni mistiche straordinarie. Non mancano le opposizioni dei parenti.
CONSACRATO
Dal vescovo di Alessandria, mons. F.A. Gattinara, la sera del 22 nov. 1720 viene rivestito della nera tunica da eremita. Da quel giorno Paolo conduce un regime strettamente eremitico, compone le Regole di vita dei “Poveri di Gesù”, frutto di intense esperienze mistiche (novembre 1720-gennaio 1721).
Dal 1721 in poi si dedica al riconoscimento della nuova forma di vita consacrata. Non omette di dedicarsi ad un intenso apostolato catechistico ed assistenziale a Roma (ospedale di S. Gallicano), a Gaeta (Madonna della Catena),e ad Itri (santuario della Madonna della Civita), a Napoli, a Troia (Foggia). Percorre anche il Piemonte e la Toscana.
Un punto fermo nelle peregrinazioni di Paolo, al quale si era presto aggregato anche il fratello Giovanni Battista, è rappresentato dalla permanenza sul Monte Argentario, presso Orbetello, nel romitorio dell’Annunziata prima e poi in quello di S. Antonio. L’apertura del primo “ritiro” dedicato alla “Presentazione di Maria” si poté realizzare solo il 14 sett. del 1737. Le Regole della nuova congregazione ebbero il primo riconoscimento il 15 maggio del 1741 dal papa Benedetto XIV. Regole e Congregazione furono solennemente riconosciute ed approva da papa Clemente XIV nel 1769 e da Pio VI nel 1775.
MISSIONARIO
Dal 1721 al 1769 percorre in lungo e in largo soprattutto l’Italia centro-occidentale per annunziare la Parola della Croce e spingere intere popolazioni ad un serio rinnovamento spirituale. Fu incalcolabile il bene derivato dalle fatiche apostoliche sue e dei primi missionari passionisti.
Non è facile elencare le persone guidate da Paolo alla più alta perfezione. Oltre ai suoi discepoli e primi compagni, non si possono omettere A. M. Calcagnini, Agnese Grazi, Lucia Burlini, Rosa Calabresi, sr. C. Bresciani, sr. M. Crocifissa Costantini; e intere comunità monastiche. E poi alti prelati e vari cardinali. Godette della stima e della confidenza dei sommi Pontefici del tempo.
Trasferitosi a Roma dal 1767 prima nell’Ospizio del SS. Crocifisso e successivamente nel ritiro dei Ss. Giovanni e Paolo al Celio, ivi si spegneva da tutti rimpianto e venerato il 18 ottobre del 1775. Dopo la morte il processo di beatificazione.